Antiquariato e modernariato a confronto

Antiquariato e modernariato a confronto

Nel mondo dell’arredo e del collezionismo, antiquariato e modernariato sono due termini spesso confusi, eppure così profondamente diversi. 

Entrambi raccontano storie e rappresentano epoche, ma con caratteristiche, stili e valori molto differenti. Conoscerne le peculiarità è fondamentale per chi desidera arredare con gusto, fare investimenti consapevoli o semplicemente comprendere il fascino del passato. 

Nell’articolo metteremo a confronto queste due identità per aiutarti a riconoscerle e apprezzarle al meglio.

Cos’è l’antiquariato? 

L’antiquariato comprende oggetti e mobili con oltre 100 anni di vita, realizzati con materiali pregiati e tecniche artigianali d’eccellenza.

L’epoca di riferimento per poter indicare un oggetto (o un mobile) come antiquariato raggruppa i secoli che vanno dal Rinascimento alla fine dell’Ottocento. I materiali impiegati per dare vita a questi cimeli sono solitamente legni massicci, spesso rari (come noce, ciliegio e mogano), con finiture a cera e gommalacca.

Dettagli complessi, intarsi, decorazioni scolpite e linee eleganti completano il quadro e conferiscono un elevato valore ai mobili d’antiquariato. Per la maestria artigiana che ha permesso la loro costruzione, ma anche e soprattutto per la loro originalità, difficilmente riproducibile oggi.

Curiosità: un mobile antico restaurato in modo conservativo può mantenere o aumentare il suo valore sul mercato. Vuoi saperne di più? Clicca qui.

Cos’è il modernariato?

Il modernariato si riferisce a mobili e oggetti di design prodotti tra gli anni ’30 e gli anni ’80 del Novecento. Non abbastanza vecchi per essere definiti “antichi”, ma con uno stile già storico e ricercato.

In questo caso, l’epoca di riferimento raggruppa gli anni che vanno dal Razionalismo al boom economico, lambendo il design degli anni ‘70. I materiali impiegati sono i più disparati: legni industriali, laminati, metallo, vetro, plastica. Le linee sono pulite e si ricerca la funzionalità; la sperimentazione nelle forme e nei materiali è l’essenza di questo tipo di mobili.

Il loro valore? Crescente. Soprattutto per firme iconiche del design italiano ed europeo (ad esempio Gio Ponti, Franco Albini, Ettore Sottsass).

Trend attuale: il modernariato è sempre più richiesto, perché combina storia e modernità, adattandosi bene agli interni contemporanei.

Un riassuntino?

Età. I mobili d’antiquariato hanno più di 100 anni, quelli di modernariato hanno tra i 60 e i 90 anni.

Stile. Lo stile d’antiquariato è classico, decorato e ricco di dettagli; i mobili di modernariato sono invece lineari, essenziali e funzionali.

Materiali. Nel primo caso abbiamo legni massicci e finiture naturali; nel secondo, laminati, metallo, vetro e plastiche. 

Valore attuale. Per l’antiquariato il valore è stabile (o in lenta crescita); il valore dei mobili di modernariato, invece, cresce velocemente, soprattutto per quanto riguarda i pezzi di design.

Mercato. L’antiquariato è appetitoso per collezionisti e amanti dell’arredamento tradizionale; il modernariato risulta appetibile per tutte le persone appassionate di vintage e di interior design contemporaneo.

Consiglio del restauratore

Prima di acquistare, verifica sempre autenticità e stato di conservazione. Un intervento di restauro conservativo può preservare il valore dell’oggetto.

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Antiquariato e modernariato non sono in competizione, ma rappresentano due modi diversi di interpretare la bellezza del passato. Conoscerne le differenze permette di fare scelte consapevoli, arredare con gusto e valorizzare pezzi che non sono semplici oggetti, ma frammenti di storia e design.